Eduardo De Filippo

CineFotoArt di Giordano Giovanni

Nota Autobiografica

Sono nato a Napoli il 24 maggio 1900, dall'unione del più grande attore-autore-regista e capocomico napoletano di quell'epoca, Eduardo Scarpetta con Luisa De Filippo nubile. Mi ci volle del tempo per capire le circostanze della mia nascita perché a quei tempi i bambini non avevano la sveltezza e la strafottenza di quelli di oggi e quando a undici anni seppi che ero "figlio di padre ignoto" per me fu un grosso choc. La curiosità morbosa della gente intorno a me non mi aiutò certo a raggiungere un equilibrio emotivo e mentale. Così, se da una parte ero orgoglioso di mio padre, della cui Compagnia ero entrato a far parte, sia pur saltuariamente, come comparsa e poi come attore, fin dall'età di quattro anni quando debuttai nei panni di un giapponesino nella parodia dell'operetta Geisha, d'altra parte la fitta rete di pettegolezzi, chiacchiere e malignità mi opprimeva dolorosamente. Mi sentivo respinto, oppure tollerato, e messo in ridicolo solo perché "diverso".

Da molto tempo, ormai, ho capito che il talento si fa strada comunque e niente lo può fermare, ma è anche vero che esso cresce e si sviluppa più rigoglioso quando la persona che lo possiede viene considerata "diversa" dalla società. Infatti la persona finisce col desiderare di esserlo davvero, diverso, e le sue forze si moltiplicano, il suo pensiero è in continua ebollizione, il fisico non conosce più stanchezza pur di raggiungere la meta che s'è prefissa. Tutto questo però allora non lo sapevo e la mia "diversità" mi pesava a tal punto che finii per lasciare la casa materna e la scuola e me ne andai in giro per il mondo da solo con pochissimi soldi in tasca ma col fermo proposito di trovare la mia strada. Dovrei dire: di trovare la mia strada nella strada che avevo già scelata da sempre, il teatro, che è stato ed è tutto per me.

Inutile parlare delle difficoltà, degli stenti, della fame: chi, da indipendente, vuole perseguire un ideale va sempre incontro a periodi travagliati, ma se l'ideale ce l'hai e sai di poterlo servire degnamente, sopporti ogni cosa. Per anni e anni feci di tutto: comparsa anche in cinema, attrezzista, direttore di scena, caratterista. Poco a poco mi feci un nome come attore e scrittore e regista. La prima commedia vera e propria, un atto unico intitolato Farmacia di turno, la scrissi nel 1920, la prima regia ufficiale fu la messa in scena di una commedia musicale di E.L. Murolo, Surriento Gentile, nel 1922; ma quante scene avevo scritto e quante regie avevo già fatto senza poterle firmare.

Fui in Compagnie di rivista, d'avanspettacolo, di prosa. Nel 1931 formai la Compagnia Teatro Umoristico I De Filippo, con Titina e Peppino. Debuttammo trionfalmente con Natale in casa Cupiello e per anni passammo da un successo all'altro in tutta Italia. Nel 1944 Peppino lasciò la Compagnia. Intanto stava per finire la guerra, e con essa il ventennio fascista. Finalmente avrei potuto cambiare il mio modo di scrivere; mentre durante il fascismo avevo dovuto nascondere le verità sociali sotto il grottesco e l'assurdo per non essere censurato, adesso potevo parlar chiaro e cimentarmi nella forma teatrale alla quale da sempre avevo aspirato, ed è poi la più antica: corrispondenza ideale tra vita e spettacolo, fusione ora armoniosa ora stridente tra riso e pianto, grottesco e sublime, dramma e commedia, abbandonando quell'artificio scenico che è la netta divisione fra farsa e tragedia. Mi domandavo: "Ma perché per oltre due ore il pubblico deve o solo ridere o solo piangere? E perché gli spettatori, mettiamo, di Molière, accettavano le sue commedie tragiche - o tragedie comiche - e quelli di oggi non ci riescono?" La risposta che mi diedi fu una sola: "Non c'è ragione valida, c'è solo l'uso, divenuto tradizione, di tale artificiale divisione". Scrissi allora Napoli milionaria, fondai una nuova Compagnia, Il Teatro di Eduardo, e, confortato dal grande successo ottenuto dal nuovo genere teatrale, ho continuato per trent'anni a scrivere e recitare una ventina di commedie, oggi conosciute e recitate in tutto il mondo.

Riassumere una vita artistica tanto lunga e tanto piena di avvenimenti (mi sono occupato di cinema, televisione, radio, regie liriche; ho costruito un teatro a Napoli, ho formato la Compagnia La Scarpettiana, che ho diretto per molti anni; ho scritto poesie, saggi, articoli, eccetera) non è cosa facile: tutto sembra importante eppure niente pare indispensabile, nel proprio passato, tanto che a un certo punto non si riesce a capire se si è detto troppo o troppo poco. Forse è perché l'unica cosa che conta veramente nella vita di un artista è il futuro, e il passato, a insistervi a lungo, limita la creatività e la voglia di essere creativi.

                                    BIOGRAFIA

1900
Eduardo nasce a Napoli il 24 maggio, da Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo. Dalla coppia nel 1898 era già nata Titina mentre nel 1903 nascerà Peppino.

1904
Debutta come comparsa, nei panni di un bambino giapponese, nella parodia scarpettiana dell'operetta La Geisha. Fino al 1910 lavora sporadicamente nella Compagnia del padre.

1911-12
Frequenta il collegio, l'Istituto Chierchia di Napoli. Nel periodo estivo continua però a recitare.

1913-16
Durante le estati recita con la compagnia di Enrico Altieri, allora considerato il maggior attore drammatico napoletano. Entra stabilmente nella Compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta e vi rimane fino al 1920, uscendone soltanto per pochi mesi nel 1918, quando la sua classe viene chiamata in guerra.

1920-21
Presta servizio nei Bersaglieri, durante il quale organizza piccoli spettacoli in caserma. Nel 1920 scrive per la Compagnia di Vincenzo Scarpetta il suo primo atto unico, Farmacia di turno.

1922-27
Nel 1922 scrive in tre atti Uomo e Galantuomo. Firma inoltre la sua prima regia con Surriento gentile di Ezio Lucio Murolo. In questo periodo oltre che nella compagnia di Vincenzo, recita con Francesco Corbinci, Peppino Villani, Luigi Carini. Nel 1927 scrive Ditegli sempre di sì, in due atti.

1928
Si sposa con Dorothy Pennington: il matrimonio però fallirà presto e sarà annullato nel 1952 a San Marino. Scrive l'atto unico Filosoficamente.

1929-30
Assieme ai fratelli, entra nella Compagnia di Riviste Molinari: debuttano nel giugno 1930 al Teatro Nuovo di Napoli con Pulcinella, principe in sogno. Per questa rivista l'anno precedente aveva scritto l'atto unico Sìk-Sìk l'artefice magico. Quell'anno aveva scritto anche l'atto unico Quei figuri di trent'anni fa e la commedia in due atti Chi è cchiù felice 'e me!.

1931
Nasce la Compagnia "Teatro Umoristico I De Filippo". Nel mese di dicembre i tre fratelli sottoscrivono un contratto con il cinema-teatro Kursaal e vi mettono in scena l'allora atto unico Natale in casa Cupiello (diventato il secondo nella versione definitiva: gli altri due atti furono scritti, il primo nel 1932-33; il terzo nel 1943).

1932-33
Il 2 gennaio 1932 al Teatro Kursaal di Napoli si rappresenta Quei figuri di trent'anni fa. L'11 marzo è la volta dell'atto unico Gennareniello, da poco scritto. Successivamente i De Filippo passano al Teatro Sannazzaro di Napoli. Qui il 9 ottobre la Compagnia mette in scena Chi è cchiù felice 'e me!. Il 10 novembre, al Teatro Nuovo, va in scena invece Ditegli sempre di sì. Alla fine di quest'anno risale il primo incontro di Eduardo con Luigi Pirandello. Nel corso dell'anno Eduardo scrive anche l'atto unico Il dono di Natale. Il 23 febbraio 1933, di nuovo al Sannazzaro, la Compagnia mette in scena Uomo e galantuomo.

1934
Il 4 febbraio al Teatro Sannazzaro si rappresenta Il dono di Natale. La Compagnia comincia ad andare in tournée in tutta Italia. Eduardo scrive l'atto unico Quinto piano, ti saluto!.

1935
Il 21 maggio al Teatro Odeon di Milano la Compagnia mette in scena Liolà di Pirandello, nella traduzione in napoletano di Peppino, che ne è anche il protagonista. Eduardo scrive la commedia in tre atti, Uno coi capelli bianchi.

1936
Il 13 febbraio al Teatro dei Fiorentini di Napoli i De Filippo, rappresentano in napoletano - traduzione di Eduardo - Il berretto a sonagli di Pirandello: Eduardo ne è il protagonista e il giorno successivo riceve una lettera in cui il drammaturgo siciliano scrive: "Ciampa è un personaggio che aspettava da vent'anni il suo vero interprete". Il 25 giugno, al Teatro Eliseo di Roma, va in scena Quinto piano, ti saluto!. Nel mese di settembre Eduardo, assieme ad attori quali Evi Maltagliati, Gina Graziosi, Enzo Biliotti, interpreta il ruolo di Verri in Questa sera si recita a soggetto di Pirandello, messo in scena allo Josephstadt Theater di Vienna, con la regia di Guido Salvini.

1937
Il 1 aprile, al Teatro Manzoni di Milano, va in scena L'abito nuovo, commedia in tre atti tratta dalla novella di Pirandello. La stesura, avviata già nel 1935, si era svolta in collaborazione tra Eduardo e lo scrittore.

1938
Il 26 gennaio, al Teatro Quirino di Roma, va in scena Uno coi capelli bianchi. Scrive la commedia in tre atti Non ti pago e gli atti unici Pericolosamente e La parte di Amleto.

1940
Il 19 gennaio al Teatro Odeon di Milano si rappresenta La parte di Amleto. L'8 dicembre, al Teatro Quirino di Roma, è invece la volta di Non ti pago.

1942
Con Io, l'erede, in tre atti, debutta il 5 marzo al Teatro La Pergola di Firenze.

1943-44
I rapporti tra Eduardo e Peppino si incrinano: alla fine il fratello minore lascia la Compagnia.

1945
Si forma la Compagnia "Il Teatro di Eduardo con Titina De Filippo" che debutta il 25 marzo, a guerra non ancora finita, al Teatro di San Carlo di Napoli con Napoli milionaria!, in tre atti.

1946
Scrive e mette in scena Questi fantasmi! (Roma, Teatro Eliseo, 7 gennaio) e Filumena Marturano (Napoli, Politeama, 7 novembre), entrambe in tre atti.

1947
Il 12 marzo al Teatro Carignano di Torino va in scena Pericolosamente. Scrive Le bugie con le gambe lunghe, in tre atti.

1948
Il 14 gennaio, al Teatro Eliseo di Roma, debutta la commedia Le bugie con le gambe lunghe. Il 30 ottobre al Verdi di Trieste si rappresenta La grande magia, in tre atti: lo spettacolo, però, va in scena senza Titina, ammalata, e resta in cartellone soltanto quattro giorni. Scrive Le voci di dentro, in tre atti, rappresentata l'11 dicembre al Teatro Nuovo di Milano.

1949
Il 28 novembre al Mercadante di Napoli torna in scena La grande magia, questa volta con Titina. Assieme ad Anna Magnani, recita nel film Assunta Spina.

1950
Il 29 luglio al Teatro La Fenice di Venezia debutta La paura numero uno, commedia in tre atti. Compra il terreno dove sorgeva il Teatro San Ferdinando, distrutto dai bombardamenti.

1951
Per finanziare la ricostruzione del San Ferdinando non forma la Compagnia e si dedica totalmente al cinema. Esce la prima raccolta di poesie, Il paese di Pulcinella.

1952
Il 14 gennaio, al Teatro Eliseo di Roma, debutta la commedia Le bugie con le gambe lunghe. Il 30 ottobre al Verdi di Trieste si rappresenta La grande magia, in tre atti: lo spettacolo, però, va in scena senza Titina, ammalata, e resta in cartellone soltanto quattro giorni. Scrive Le voci di dentro, in tre atti, rappresentata l'11 dicembre al Teatro Nuovo di Milano.

1953
Per celebrare il centenario della nascita di Eduardo Scarpetta, il 2 ottobre mette in scena, alla Mostra d'Oltremare di Napoli, Miseria e nobiltà.

1954
Il 21 gennaio il Teatro San Ferdinando viene inaugurato con una serata di gala. La sera successiva va in scena Palummella zompa e vola di Antonio Petito, in cui Eduardo interpreta la parte di Pulcinella. Compone la commedia in tre atti Mia famiglia.

1955
Titina per ragioni di salute è costretta ad abbandonare le scene. La Compagnia diventa quindi "Il Teatro di Eduardo". Al Teatro Morlacchi di Perugia il 16 gennaio va in scena Mia famiglia. L'11 novembre si rappresenta al Teatro Eliseo di Roma la commedia in tre atti Bene mio e core mio. Una sentenza della Corte d'Appello di Napoli rende valida anche in Italia la sentenza che aveva annullato il matrimonio con Dorothy Pennington.

1956
Eduardo forma la compagnia "La Scarpettiana", che dirige senza però recitarvi, allo scopo di recuperare e riproporre la tradizione teatrale napoletana. Sposa Thea Prandi, da cui aveva già avuto Luca e Luisella.

1957
Il 26 aprile al Teatro de' Servi di Roma va in scena, senza Eduardo, la commedia De Pretore Vincenzo, tratta dall'omonimo poemetto scritto nel 1948. Lo spettacolo però fu interrotto dopo sole tre repliche in quanto venne accusato di essere contrario alla morale cattolico. Fu ripreso da Eduardo soltanto nel gennaio 1976, con notevoli varianti, per un'edizione televisiva.

1959
Il 6 novembre al Teatro Quirino di Roma debutta Sabato, domenica e lunedì, in tre atti. Firma la sua prima regia lirica con La pietra di paragone di Gioacchino Rossini, alla Piccola Scala. Invia una lettera aperta al Ministro del Turismo e dello Spettacolo per denunciare la crisi del teatro italiano e sollecitare interventi delle istituzioni politiche. Si separa da Thea Prandi.

1960
Durante una vacanza al Terminillo la figlia Luisella muore per un'emorragia cerebrale. Il 9 dicembre mette in scena al Quirino di Roma una nuova commedia in tre atti, Il sindaco del Rione Sanità.

1962
Effettua una lunga tournée in URSS, Polonia, Ungheria, Austria e Belgio. Inizia la registrazione televisiva delle sue commedie. Il 20 ottobre, al Quirino di Roma, va in scena Il figlio di Pulcinella, in due tempi e diciotto quadri.

1963
In aprile va in onda lo sceneggiato televisivo in sei puntate Peppino Girella, scritto l'anno precedente assieme a Isabella Quarantotti. L'8 ottobre al Sistina di Roma debutta Tommaso d'Amalfi: interprete principale e autore delle musiche è Domenico Modugno.

1964
L'Atto unico Dolore sotto chiave, nato come originale radiofonico nel 1958, è rappresentato al Teatro San Ferdinando di Napoli il 3 novembre.

1965
L'8 gennaio va in scena al San Ferdinando di Napoli L'Arte della commedia. Le polemiche suscitate da questo testo spinsero Eduardo a non rappresentarla, come previsto, né a Roma né a Milano, dove venne sostituita con Uomo e galantuomo. Scrive l'Atto unico Il cilindro.

1966
Il 14 gennaio, al Teatro Quirino di Roma, va in scena Il cilindro.

1967
Al Teatro La Fenice di Venezia, il 12 ottobre debutta la commedia in tre atti Il contratto, con le scene e i costumi di Renato Guttuso e la musica di Nino Rota.

1969
Il 13 luglio riceve il Premio Simoni per la fedeltà al Teatro di Prosa.

1970
Il 24 novembre al Teatro La Pergola di Firenze va in scena l'anteprima de Il monumento (tre atti). La prima si terrà due giorni dopo.

1971
Il 5 ottobre al Piccolo di Milano si rappresenta Ogni anno punto e da capo. Esattamente due mesi dopo riceve l'Ambrogio d'Oro e viene dichiarato cittadino onorario di Milano. Pubblica la seconda raccolta di poesie, 'O canisto, in cui sono comprese anche pagine autobiografiche e di riflessione sul teatro.

1972
Il 18 dicembre l'Accademia dei Lincei gli conferisce il Premio Antonio Feltrinelli per il Teatro.

1973
Nel mese di ottobre, al Teatro Old Vic di Londra, va in scena la versione inglese di Sabato, domenica e lunedì, con la regia di Franco Zeffirelli e con Laurence Olivier e Joan Plowright come interpreti principali. Il 19 dicembre al Teatro La Pergola di Firenze va in scena l'anteprima de Gli esami non finiscono mai, commedia in un prologo e tre atti, con le musiche a cura di Roberto De Simone. La prima si terrà due giorni dopo.

1974
A marzo gli viene impiantato un pace-maker. L'8 settembre, a Sain Vincent, riceve un premio speciale dall'Istituto del dramma italiano per la sua attività.

1975
Il 16 dicembre riceve dal Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, il Premio Pirandello per il Teatro.

1977
Il 4 gennaio sposa a Napoli Isabella Quarantotti. Il 21 giugno a Spoleto, nell'ambito del XX Festival dei Due Mondi, va in scena l'opera Napoli milionaria! di Nino Rota: Eduardo ne cura libretto e regia. Il 15 luglio, a Birmingham, riceve la laurea honoris causa dalla locale Università "per i suoi meriti di drammaturgo, di attore e di regista".

1980
Apre la Scuola di Drammaturgia di Firenze, che ha sede presso il Teatro La Pergola. Il 18 novembre l'Università di Roma "La Sapienza" gli conferisce la laurea honoris causa.

1981
Cura la regia delle rappresentazioni della Compagnia Teatrale del figlio Luca. Il 4 aprile annuncia l'inizio di un corso di Drammaturgia presso il Teatro Ateneo dell'Università di Roma "La Sapienza". Il 26 settembre è eletto Senatore a vita dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, per "altissimi meriti nel campo artistico e letterario".

1982
Assieme a Carmelo Bene realizza una serie di recital sia in Italia che all'estero: il ricavato del primo spettacolo è devoluto ai ragazzi delle carceri minorili Filangieri, di Napoli, e Fornelli, di Bari.

1983
Durante l'estate traduce in napoletano secentesco La tempesta di W. Shakespeare.

1984
Nei mesi di luglio e agosto registra gran parte della sua versione de La tempesta: intende rappresentare il lavoro mediante marionette che avranno tutte, tranne Miranda, la sua voce. Il 15 settembre partecipa alla Festa del Teatro di Taormina. Il 31 ottobre muore a Roma.

Figlio d'arte


Figlio naturale dell'attore e commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo (sarta teatrale), Eduardo nasce a Napoli nel quartiere Chiaia, (secondo alcuni in via dell'Ascensione n. 3[2], per altri in via Giovanni Bausan n. 15[3]). A soli quattro anni è condotto per la prima volta su un palcoscenico, portato in braccio da un attore della compagnia di Scarpetta, Gennaro Della Rossa, in occasione di una rappresentazione dell'operetta La Geisha, al Teatro Valle di Roma.

Cresce nell'ambiente teatrale napoletano insieme ai fratelli Titina, la maggiore, che aveva già agli inizi degli anni '10 un suo posto nella compagnia di Vincenzo Scarpetta (uno dei figli legittimi di Scarpetta) e Peppino, il più piccolo che assieme ad Eduardo di tanto in tanto viene convocato per qualche apparizione in palcoscenico.

Nel 1912 i De Filippo vanno ad abitare in via dei Mille, e sia Eduardo che Peppino vengono mandati a studiare al Collegio Chierchia, a Foria; qui, tra tentativi di fughe ed insofferenze varie, il piccolo Eduardo inizia a dilettarsi nella scrittura, producendo la sua prima poesia, con versi scherzosi dedicati alla moglie del direttore del collegio. Rientrato a casa, parte per Roma in cerca di indipendenza economica, ospite di una zia ed in cerca di qualche lavoretto nell'ambiente cinematografico, ma senza successo. Tornato a Napoli si cimenta nelle sue prime prove d'attore: prima recita nella rivista di Rocco Galdieri, poi nella compagnia di Enrico Altieri, quindi in altre compagnie come la Urciuoli-De Crescenzo e la Compagnia Italiana. Ed è così che, tra un teatro e l'altro (San Ferdinando, Orfeo, Trianon) conosce Totò, che sarebbe diventato un suo grande amico.

Nella compagnia di Vincenzo Scarpetta


Nel 1914  Eduardo entra stabilmente nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, raggiungendo così la sorella Titina; tre anni dopo, con l'ingresso nella compagnia di Peppino, i tre fratelli si ritrovano a recitare insieme. Alla fine della guerra, Eduardo presta servizio di leva nei Bersaglieri  (II Reggimento, di stanza a Trastevere) ed è incaricato dal comando di organizzare piccole recite per i soldati, di cui è anche autore oltre che attore e direttore di compagnia. Durante questo periodo matura sempre di più la voglia e la capacità di essere anche autore e regista oltre che attore, giungendo a scrivere nel 1920  la sua «prima commedia vera e propria», Farmacia di turno, atto unico dal finale amaro rappresentato l'anno successivo dalla compagnia di Vincenzo Scarpetta.

Dal fratellastro, Eduardo eredita, tra l'altro, anche quella severità e quel rigore che lo caratterizzeranno per tutta la vita sul lavoro e nei rapporti con gli altri, caratteristiche sovente enfatizzate da una sorta di leggenda ma che hanno senza dubbio un fondo di verità. Vincenzo Scarpetta propone in quell'epoca un repertorio essenzialmente basato sulle commedie del celebre padre oltre a ad altre commedie, a spettacoli di rivista e a sparute incursioni nel cinema, riscuotendo un buon successo di critica e di pubblico.

Nel 1922 scrive Ho fatto il guaio? Riparerò! che va in scena al Teatro Fiorentini quattro anni dopo e che prende in seguito il titolo definitivo di Uomo e galantuomo; in questa commedia, tra le più comiche del repertorio eduardiano, l'autore introduce del temi che saranno una costante in numerose opere successive, come la pazzia (vera o presunta) e il tradimento, con un vago sentore pirandelliano che riporta al Ciampa de Il berretto a sonagli, seppur seguendo nella struttura del testo, il modello scarpettiano della farsa tradizionale. Curiosa la citazione che Eduardo inserisce nella commedia, quasi a mo' di rivalsa, del lavoro di Libero Bovio Mala nova e che il drammaturgo e poeta napoletano non gradì.

Il rilievo che Eduardo acquisisce nella compagnia di Scarpetta è già notevole, nonostante la giovane età; ciò lo porta anche a maturare, specie nelle stagioni teatrali estive, esperienze diverse come le recite con i cosiddetti "seratanti" nel 1921 o come la messa in scena di Surriento gentile, idillio musicale di Enzo Lucio Murolo opera per la quale Eduardo cura, per la prima volta nella sua lunga carriera, la regia (16 settembre 1922).

Dopo la morte di Eduardo Scarpetta (29 novembre 1925), Eduardo va a convivere con una giovane di nome Ninì, per la quale compone alcune poesie d'amore (tra cui E mmargarite, la più antica tra quelle in seguito pubblicate); viene raggiunto quindi dal fratello Peppino, che nel frattempo ha recitato senza alcun positivo riscontro economico, con la Compagnia Urciuoli, e che forse spera di poter anch'egli essere scritturato da Scarpetta. Ma Eduardo decide di tentare l'avventura del teatro in lingua e si fa scritturare nella compagnia di Luigi Carini come attore "brillante" convincendo l'impresario a prendere anche Peppino. Ma Peppino ci ripensa per entrare nella Compagnia Vincenzo Scarpetta come sostituto del fratello. La parentesi dura poco ed Eduardo rientra nei ranghi, scrivendo nel 1926 Requie a l'anema soja (poi diventata I morti non fanno paura) in cui recita vestito da "vecchio"; così dirà, molti anni dopo in un'intervista: «Non vedevo l'ora di diventare vecchio: così, pensavo, non avrò più bisogno di truccarmi. E poi, se faccio il vecchio da adesso, lo posso portare avanti. Se invece mi metto a fare il giovane, presto diranno: "È invecchiato!"». Il tema della pazzia, stavolta vera e non presunta, torna prepotentemente nella commedia successiva, dal titolo emblematico di Ditegli sempre di sì che la compagnia di Scarpetta rappresenterà per la prima volta nel 1927.

TEATRO


    * Farmacia di turno (1920)
    * Uomo e galantuomo (1922)
    * Requie a l'anema soja... / I morti non fanno paura (1926)
    * Ditegli sempre di sì (1927)
    * Filosoficamente (1928)
    * Sik-Sik, l'artefice magico (1929)
    * Chi è cchiu' felice 'e me! (1929)
    * Quei figuri di trent'anni fa (1929)
    * Ogni anno punto e da capo (1931)
    * È arrivato 'o trentuno (1931)
    * Natale in casa Cupiello (1931)
    * L'ultimo bottone (1932)
    * Gennareniello (1932)
    * La voce del padrone / Il successo del giorno (1932)
    * Una bella trovata (1932)
    * Noi siamo navigatori (1932)
    * Thè delle cinque (1932)
    * Cuoco della mala cucina (1932)
    * Il coraggio (1932)
    * Il dono di Natale (1932)
    * Parlate al portiere (1933)
    * Tre mesi dopo (1934)
    * Sintetici a qualunque costo
    * Quinto piano, ti saluto! (1934)
    * Uno coi capelli bianchi (1935)
    * L'abito nuovo (1936)
    * Occhio alle ragazze! (1936)
    * Che scemenza (1937)
    * Il ciclone (1938)
    * Pericolosamente / San Carlino (1938)
    * La parte di Amleto (1940)
    * Basta il succo di limone! (1940)
    * Non ti pago (1940)
    * Io, l'erede (1942)
    * La fortuna con l'effe maiuscola (1942)
    * Sue piccole mani
    * Napoli milionaria! (1945)
    * Occhiali neri (1945)
    * Questi fantasmi! (1946)
    * Filumena Marturano (1946)
    * Le bugie con le gambe lunghe (1947)
    * La grande magia (1948)
    * Le voci di dentro (1948)
    * La paura numero uno (1950)
    * Amicizia (1952)
    * Mia famiglia (1955)
    * Bene mio e core mio (1955)
    * De Pretore Vincenzo (1957)
    * Il figlio di Pulcinella (1957)
    * Sabato, domenica e lunedì (1959)
    * Il sindaco del rione Sanità (1960)
    * Tommaso d'Amalfi (1962)
    * L'arte della commedia (1964)
    * Dolore sotto chiave (1964)
    * Il cilindro (1965)
    * Il contratto (1967)
    * Il monumento (1970)
    * Gli esami non finiscono mai (1973)



Cinema (regista)

 

* In campagna è caduta una stella  (1939)
    * Ti conosco, mascherina! (1944)
    * Napoli milionaria (1950)
    * Filumena Marturano (1951)
    * Marito e moglie (1952)
    * Ragazze da marito (1952)
    * I sette peccati capitali (1952), (episodio Avarizia e ira)
    * Napoletani a Milano (1953)
    * Questi fantasmi (1954)
    * Fortunella (1958)
    * Sogno di una notte di mezza sbornia (1959)
    * Oggi, domani, dopodomani (1965)
    * Spara forte, più forte... non capisco! (1966)

TELEVISIONE

 

Da un punto di vista egoistico, la TV mi ha giovato. E' già, perché qui, con le telecamere puntate, i passi segnati sul pavimento, i miei attori sono come imprigionati, non mi possono sfuggire. Non è come a teatro, dove di solito, dopo le prime rappresentazioni, il regista deve rimettere a posto il lavoro perché gli attori gli hanno preso la mano e ognuno fa di testa sua. Qui no, qui non possono. Ci pensa la televisione a tenerli a bada.


Teatro in diretta. 1955/56
Dal Teatro Odeon di Milano
Miseria e nobiltà
Non ti pago!
Questi fantasmi!

Sei telefilm da sei atti unici. 1956
Centro di produzione RAI di Milano
Il dono di Natale
Quei figuri di tanti anni fa
I morti non fanno paura
San Carlino 1900... e tanti
Amicizia
La chiave di casa

Teatro in diretta. 1959
dal Teatro Valle di Roma
Tre calzoni fortunati
dal Teatro Odeon di Milano
La fortuna con la effe maiuscola
dal Teatro San Ferdinando di Napoli
Il medico dei pazzi

Il Teatro di Eduardo. Primo ciclo. 1962
tre macchiette del teatro di Varietà
degli anni Venti, interpretate da Eduardo
Tipi e figure
poesie di Eduardo lette dall'autore
Poesie

L'avvocato ha fretta
Sik-Sik l'artefice magico
Ditegli sempre di sì
Natale in casa Cupiello
Napoli milionaria!
Questi fantasmi!
Filumena Marturano
Le voci di dentro
Sabato, domenica e lunedì

Un teleromanzo. 1963
originale televisivo in sei puntate
di Eduardo De Filippo e Isabella Quarantotti
Peppino Girella

Il Teatro di Eduardo. Secondo ciclo. 1964
Chi è più felice di me?
L'abito nuovo
Non ti pago!
La grande magia
La paura numero uno
Bene mio e core mio
Mia famiglia
Il sindaco del Rione Sanità

Il ciclo scarpettiano. 1975
Lu curaggio de nu pompiere napulitano
Li nepute de lu sinneco
Na santarella
'O tuono 'e marzo

Il Teatro di Eduardo. Terzo ciclo. 1975/76
Uomo e galantuomo
De Pretore Vincenzo
L'arte della commedia
Gli esami non finiscono mai

Il Teatro di Eduardo. Quarto ciclo. 1977/81
Natale in casa Cupiello
Il cilindro
Gennareniello
Quei figuri di tanti anni fa
Le voci di dentro
Il sindaco del Rione Sanità
Il contratto
Il berretto a sonagli

Serata d'onore. 1978
In diretta dal Teatro Tenda di Roma.
Conduttore Vittorio Gassman.
Lieta serata insieme a Eduardo
e ai suoi compagni d'arte

Lirica in TV
La pietra del paragone (1959)
Napoli milionaria! (1977)
La pietra del paragone (1984)


CINEMA

CINEMA
Il video è uno strumento meraviglioso e noi dobbiamo adoperarlo per portare il teatro a tutti, anche nei paesi lontani dalle grandi città. Noi non facciamo televisione né cinema: facciamo lo spettacolo che è nato prima di tutti gli altri, il teatro.


1932
Tre uomini in frack
regia Mario Bonnard
con Tito Schipa, Eduardo e Peppino De Filippo, Assia Noris

1935
Il cappello a tre punte
regia Mario Camerini
con Eduardo e Peppino De Filippo, Leda Gloria

Quei due...
regia Gennaro Righelli
soggetto Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Giuseppe Amato
con Eduardo e Peppino De Filippo, Assia Noris

1937
Sono stato io!
Tre calzoni fortunati
dal Teatro Odeon di Milano
regia Raffaello Matarazzo
con Eduardo e Peppino De Filippo, Alida Valli,
Federico Collino, Titina De Filippo '

1938
L'amor mio non muore
regia Giuseppe Amato
sceneggiatura Eduardo, Peppino, Titina De Filippo, Raffaello Matarazzo
con Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Alida Valli, Titina De Filippo

1939
Il marchese di Ruvolito
regia Raffaello Matarazzo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Ernesto Grassi, Raffaello Matarazzo
con Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Rosina Anselmi, Elli Parvo

In campagna è caduta una stella
regia di Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo e Peppino De Filippo, Riccardo Freda, Ernesto Grassi
con Eduardo e Peppino De Filippo, Rosina Lawrence

1940
Il sogno di tutti
regia Oreste Biancoli e Lazlo Kish
con Lia Marini, Paolo Bonecchi, Paola Borboni, Gino Cervi,
Cesco Baseggio, Eduardo e Peppino De Filippo, Dina Galli

1942
A che servono questi quattrini?
regia Esodo Pratelli
con Eduardo e Peppino De Filippo, Clelia Matania, Paolo Stoppa

Non ti pago!
regia di Eduardo De Filippo
regia Carlo Ludovico Bragaglia
con Eduardo, Titina e Peppino De Filippo, Vanna Vanni

Casanova farebbe così
regia Carlo Ludovico Bragaglia
con Eduardo e Peppino De Filippo, Clelia Matania, Giorgio De Rege

1943
Non mi muovo!
regia Giorgio C. Simonelli
sceneggiatura Eduardo De Filippo
con Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, Vanna Vanni

Il fidanzato di mia moglie
regia Carlo Ludovico Bragaglia
con Vera Carmi, Leonardo Cortese, Aroldo Tieri e con Eduardo De Filippo

1944
Ti conosco mascherina!
regia Eduardo De Filippo
con Lida Baarova, Eduardo Peppino e Titina De Filippo

1945
La vita ricomincia
regia Mario Mattoli
con Alida Valli, Fosco Giachetti, Eduardo De Filippo

1946
Uno tra la folla
regia Mario Mattoli
con Alida Valli, Fosco Giachetti, Eduardo De Filippo

1948
Assunta Spina
regia Mario Mattoli
soggetto Eduardo De FIlippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo in collaborazione con Gino Capriolo
con Anna Magnani Eduardo De Filippo, Antonio Centa, Titina De Filippo

1949
Campane a martello
regia Luigi Zampa
con Gina Lollobrigida, Yvonne Sanson, Eduardo De Filippo

Yvonne la Nuit
regia Giuseppe Amato
con Olga Villi, Totò, Frank Latimore, Giulio Stival, Eduardo De Filippo

Totò le Moko
regia Carlo Ludovico Bragaglia
soggetto Eduardo De Filippo
con Totò, Gianna Maria Canale, Carlo Ninchi

1950
Napoli milionaria!
regia e soggetto Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Piero Tellini, Amedeo Majuri
con Eduardo De Filippo, Leda Gloria, Delia Scala, Totò, Titina De Filippo,

1951
Cameriera bella presenza offresi...
regia Giorgio Pastina
con Elsa Merlini, Gino Cervi, Peppino De Filippo, Delia Scala, Titina De Filippo,
Giulietta Masina, Vittorio De Sica, Isa Miranda, Milly Vitale, Aroldo Tieri,
Alberto Sordi, Eduardo De Filippo

Porca miseria!
regia Giorgio Bianchi
soggetto Eduardo De Filippo
con Carlo Croccolo, Isa Barzizza, Geppa, Riccardo Billi

Filumena Marturano
regia e soggetto Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Piero Tellini
con Titina e Eduardo De Filippo, Tamara Lees, Tina Pica

1952
Le ragazze di piazza di Spagna
regia Luciano Emmer
con Lucia Bosè, Cosetta Greco, Liliana Bonfatti, Ave Ninchi,
Leda Gloria, Renato Salvatori, Marcello Mastroianni
e con Eduardo De Filippo

Un ladro in Paradiso
regia Giorgio Bianchi
regia Domenico Paolella
soggetto Eduardo De Filippo
con Nino Taranto, Geppa, Hélène Remy

Marito e moglie (film in due episodi)
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Diego Fabbri, Turi Vasile
(1° episodio) con Eduardo De Filippo, Tina Pica, Amedeo Girard
(2° episodio) con Eduardo e Titina De Filippo, Tina Pica

I sette peccati capitali (episodio Avarizia e ira)
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Charles Spaak
con Eduardo De Filippo, Paolo Stoppa e Isa Miranda

La macchina ammazzacattivi
regia Roberto Rossellini
soggetto Eduardo De Filippo, Fabrizio Sarazani
con Gigi Pisano, Giovanni Amato, Pietro Carloni

Cinque poveri in automobile
regia Mario Mattoli
Eduardo collabora alla sceneggiatura
con Eduardo e Titina De Filippo, Aldo fabrizi, Walter Chiari

Ragazze da marito
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Age e Scarpelli
con Eduardo, Titina e Peppino De Filippo, Anna Maria Ferrero, Delia Scala

1953
Napoletani a Milano
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Age e Scarpelli
con Eduardo De Filippo, Anna Maria Ferrero, Frank Latimore

Traviata '53
regia Vittorio Cottafavi
con Barbara Lage, Armando Francioli, Gabrielle Dorziat e con Eduardo De Filippo

Villa Borghese (episodio Il paraninfo)
regia Gianni Franciolini
con Eduardo De Filippo, Margherita Antuori, Leda Gloria, Enzo Turco

1954
Cento anni d'amore (episodio Purificazione)
regia Lionello De Felice
Eduardo collabora alla sceneggiatura
con Eduardo De Filippo, Angiola Faranda, Titina De Filippo, Giulietta Masina

Tempi nostri (episodio Don Corradino)
regia Giorgio Bianchi
regia Alessandro Blasetti
Eduardo cura i dialoghi
con Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo, Maria Fiore, Vittorio Caprioli

Questi fantasmi
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Giuseppe Marotta, Mario Soldati
con Renato Rascel, Maria Frau, Erno Crisa, Franca Valeri, Ugo D�lessio

Pane, amore e gelosia
regia Luigi Comencini
Eduardo collabora alla sceneggiatura
con Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica

L'oro di Napoli (sesto episodio)
regia Vittorio De Sica
con Eduardo De Filippo, Tina Pica, Gianni Crosio

1956
Cortile
regia Antonio Petrucci
con Georges Poujouly, Eduardo e Peppino De Filippo Marisa Merlini

1958
Fortunella
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Eduardo De Filippo
con Giulietta Masina, Alberto Sordi, Paul Douglas e con Eduardo De Filippo

Vento di passione
regia Luigi Comencini
regia Richard Wilson
con Esther Williams, Jeff Chandler, Rossana Podestà, Eduardo De Filippo

L'amore più bello
regia Glauco Pellegrini
con Edoardo Nevola, Alida Valli, Eduardo De Filippo, Francisco Rabal

1959
Sogno di una notte di mezza sbornia
regia Eduardo De Filippo
con Eduardo De Filippo, Pupella Maggio, Pietro De Vico

Ferdinando I re di Napoli
regia Gianni Franciolini
con Peppino, Eduardo e Titina De Filippo, Vittorio De Sica,
Aldo Fabrizi, Marcello Mastroianni

1960
Tutti a casa
regia Luigi Comencini
con Alberto Sordi, Serge Reggiani, Martin Balsam
e con Eduardo De Filippo

1961
Fantasmi a Roma
regia Antonio Pietrangeli
con Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Sandra Milo,
Eduardo De Filippo, Belinda Lee

1963
Ieri, oggi, domani (episodio Adelina)
regia Vittorio De Sica
soggetto Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Isabella Quarantotti
con Sophia Loren, Marcello Mastroianni

1964
Matrimonio all'italiana
regia Vittorio De Sica
soggetto Eduardo De Filippo
Eduardo collabora alla sceneggiatura
con Sophia Loren Marcello Mastroianni

1965
Oggi, domani, dopodomani (episodio L'Ora di punta)
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Eduardo De Filippo, Isabella Quarantotti
con Marcello Mastroianni, Virna Lisi, Luciano Salce

1966
Racconti a due piazze (episodio Morire per vivere)
regia Gianni Puccini
soggetto Eduardo De Filippo
con Margaret Lee, Lando Buzzanca, Franco Parenti

Spara forte, più forte... Non capisco!
regia Eduardo De Filippo
sceneggiatura Suso Cecchi D'Amico, Eduardo De Filippo
con Marcello Mastroianni, Raquel Welch, Leopoldo Trieste,
Guido Alberti e con Eduardo De Filippo

1967
Racconti a due piazze (episodio Morire per vivere)
regia Renato castellani
soggetto Eduardo De Filippo
con Vittorio Gassman, Sophia Loren, Mario Adorf

1984
Cuore
regia Luigi Comencini
con Johnny Dorelli, Giuliana De Sio, Bernard Blier, Laurent Malet
e con Eduardo De Filippo

1990
Sabato, domenica e lunedì
regia Lina Wertmüller
soggetto Eduardo De Filippo
con Sophia Loren, Luca De Filippo, Luciano De Crescenzo,
Alessandra Mussolini, Mario Scarpetta