Aldo Giuffrè

CineFotoArt di Giordano Giovanni

Aldo Giuffré (Napoli, 10 aprile 1924  – Roma, 27 giugno 2010) è stato un attore, comico e doppiatore  italiano, noto al grande pubblico anche per il suo sodalizio artistico con il fratello Carlo.

Il mare, non c'è paragone
Il mare, non c'è paragone

Biografia

 

 

Arrivò direttamente dal teatro, dove visse una lunga gavetta che gli consentì di sperimentarsi in diversi stili espressivi, sviluppando una grande versatilità che lo fece oscillare con estrema facilità dal comico al drammatico. Il debutto teatrale fu del 1942 con la compagnia di Eduardo De Filippo, che sarebbe rimasto per lui "il primo e l'unico maestro".
All'inizio degli anni ottanta un'operazione alla gola lo privò della sua pastosa voce napoletana, ma non gli impedì di continuare nella recitazione.
È stato sposato con l'attrice Liana Trouché morta in circostanze drammatiche in un incidente stradale accaduto mentre si trovava su un'Alfa 6 assieme al collega attore Gino Bramieri, che era alla guida, con il quale stava portando avanti le repliche teatrali dello spettacolo di Terzoli e Vaime Felici e contenti, diretti da Garinei e Giovannini . È morto all'età di 86 anni all'Ospedale San Filippo Neri di Roma la notte del 27 giugno 2010 in seguito a un'operazione di peritonite.

Il teatro

 

Tornato a Napoli, recitò dal 1946 al '50 nuovamente nella compagnia di Eduardo De Filippo (Filumena Marturano, Questi fantasmi!, Le bugie con le gambe lunghe, Le voci di dentro, La grande magia, La paura numero uno) con la quale rimase fino al 1952, abbandonandola di tanto in tanto per interpretare, nonostante il suo passato artistico "dialettale", i grandi classici del palcoscenico  come Čechov e Goldoni, nelle elaborazioni di Luchino Visconti e Anna Magnani.

Affrontò per la prima volta il teatro non dialettale nel 1950, debuttando a Roma con Andreina Pagnani in Chéri di Colette. Dopo aver lavorato con Luchino Visconti a Roma e Puecher a Napoli, si trasferì al Piccolo Teatro di Milano, offrendo una memorabile interpretazione in Le notti dell'ira (1956, per la regia di Strehler).

Nella stagione teatrale 1972-73 coronò il sogno di recitare insieme al fratello Carlo (nella commedia Un coperto di più di Maurizio Costanzo), con il quale formò poi una compagnia.

Il cinema


L'approdo al cinema avvenne nel 1947, mentre ancora lavorava con Eduardo De Filippo. Esordì nel film drammatico Assunta Spina  di Mario Mattoli, dimostrando di essere in grado di cimentarsi anche con un genere così intenso.

Al cinema lavorò come caratterista di lusso in altri vari film, tra cui Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica (1963) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966) di Sergio Leone, fino ad arrivare a prendere parte alle commedie erotiche degli anni settanta.

La sua ultima apparizione cinematografica fu in La repubblica di San Gennaro di Massimo Costa (2003).

La televisione


Dal 1960 si dedicò soprattutto alla televisione: inaugurò nel 1961  le trasmissioni del secondo canale con La trincea di Dessì e continuò prendendo parte a numerose commedie  e conducendo alcune trasmissioni di varietà grazie alle sue doti di attore che si rivelarono al pubblico del piccolo schermo nelle numerose apparizioni in spettacoli di prosa. Partecipò anche ad originali e sceneggiati televisivi, tra cui La figlia del capitano (1965), nel ruolo del tenente Svabrin, e gli episodi della serie Le avventure di Laura Storm. Nel 1973 condusse il varietà Senza rete.

“Tra poco partiranno i fuochi d’artificio”. Frase scandita mentre il colonnello nordista de “Il buono il brutto il cattivo” di Sergio Leone è a pochi secondi dalla sua morte. Quel colonnello, interpretato da Aldo Giuffrè, è solo uno dei tanti personaggi memorabili che l’attore napoletano ha regalato al pubblico teatrale prima e cinematografico poi. Nato nel capoluogo partenopeo 86 anni fa, l’attore fratello di Carlo si è spento ieri notte all’ospedale San Filippo Neri di Roma. Ed è proprio Carlo Giuffrè a ricordarlo, affranto, come la sua controparte attoriale più forte: “E’ morta la mia metà in palcoscenico. Lo chiamavo nella camera mortuaria, ma lui non rispondeva più”.

DALLA RADIO AL TEATRO – Prima dell’approdo al grande schermo, Giuffrè aveva cominciato la sua carriera in radio dove non ancora ventenne, dall’emittente di via Asiago, annunciò la fine della seconda guerra mondiale, il 25 aprile 1945. Prima della fatidica data della Liberazione, Giuffrè aveva già calcato anche le tavole del palcoscenico teatrale, con la compagnia di Eduardo De Filippo. Tempi in cui, come racconta lo stesso Giuffrè durante un’intervista a Giulio Baffi, “I copioni erano piccoli, pieni di crocette, ogni segno un lazzo. Il suggeritore mi diceva “ccà ‘o cavaliere Di Napoli fa nu soggetto, quanno ha fernuto attaccate voi”. Ascoltando li guardavo estasiato, rischiando di perdere la battuta”. Teatro d’antan ormai perduto, quello di De Filippo, Strehler, Baseggio. Artisti di cui Giuffrè si è sempre professato ammirato prosecutore.

L’APPRODO AL CINEMA – Sempre negli anni ’40, Giuffrè esordisce anche al cinema. È il 1948 quando Mario Mattoli gira “Assunta Spina”, in cui l’attore partenopeo interpreta il brigadiere Mancuso. Dramma sentimentale molto diverso dalle seguenti apparizioni di Giuffrè sul grande schermo, dai film con Totò allo spaghetti western di Sergio Leone fino alla commedia erotica anni ’70. Attore versatile e poliedrico, capace di misurarsi con teatro, cinema e, all’interno del cinema stesso, con i diversi generi che compongono la settima arte. “Ma tra cinema e teatro vince il teatro – spiegava Giuffrè – perché il cinema è un racconto per immagini in cui l’attore è soprammobile, mentre in teatro è l’attore a darci emozioni”. Giuffrè, sia sullo schermo che sul palco, soprammobile non è mai stato, nemmeno quando negli anni ’60 si diede alla prosa televisiva, inaugurando le trasmissioni di Rai 2 con il programma “La trincea”. Qualsiasi fosse, come diremmo oggi, il medium, Giuffrè ne rispettava regole, spirito e incidenza comunicativa, sfruttandone ogni capacità per arrivare alle emozioni del pubblico. Fosse nato qualche decennio più tardi, schiere di produttori avrebbero probabilmente fatto a gara per darne fama di star televisiva. Star system da cui Giuffrè è sempre stato lontano: “Scendo dal palco e divento un uomo qualsiasi, con i suoi problemi e la sua allegria. E se mi sono scordato una battuta durante lo spettacolo, pazienza: vado al ristorante e gli spaghetti me li mangio in santa pace”.

 
27/06/2010
Enrico Nocera

Hanno detto di lui:

 

“È un grande del nostro palcoscenico e sa rinnovare la tradizione arricchendola di significati che l’avvicinano all’oggi e che si accendono in un gioco teatrale che non si nega nulla” (Magda Poli)

“Chi ricorda Eduardo nella parte del frastornato, stralunato sognatore che lentamente, con una sorta di amara riluttanza, trova nella veglia non già la smentita, ma il vero significato del proprio sogno, è impossibile non notare come Carlo Giuffrè abbia assimilato il suo gusto delle pause, dei mezzi toni, dei soprassalti mimici e vocali potentemente soffocati, quasi inceneriti. Non si pensi tuttavia a un calco, a un' imitazione” (Giovanni Roboni)
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 03 dicembre 2008 )

Filmografia


    * Assunta Spina, regia di Mario Mattoli (1948)
    * L'imperatore di Capri, regia di Luigi Comencini (1949)
    * I cadetti di Guascogna, regia di Mario Mattoli (1950)
    * Vita da cani, non accreditato, regia di Steno e Monicelli (1950)
    * Napoli milionaria, regia di Eduardo De Filippo (1950)
    * Tototarzan, regia di Mario Mattoli (1950)
    * Totò sceicco, regia di Mario Mattoli (1950)
    * Filumena Marturano, regia di Eduardo De Filippo (1951)
    * Totò terzo uomo, regia di Mario Mattoli (1951)
    * Il padrone del vapore, regia di Mario Mattoli (1951)
    * Guardie e ladri, regia di Steno e Monicelli (1951)
    * La macchina ammazzacattivi, regia di Roberto Rossellini (1952)
    * Cinque poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952)
    * La figlia del diavolo, regia di Primo Zeglio (1952)
    * Un turco napoletano, regia di Mario Mattoli (1953)
    * Capitan Fantasma, regia di Primo Zeglio (1953)
    * Ti ho sempre amato!, regia di Mario Costa (1953)
    * Villa Borghese, regia di Gianni Franciolini (1953)
    * Carosello napoletano, regia di Ettore Giannini (1954)
    * Il medico dei pazzi, regia di Mario Mattoli (1954)
    * Le signorine dello 04, regia di Gianni Franciolini (1955)
    * Totò all'inferno, regia di Camillo Mastrocinque (1955)
    * Racconti romani, regia di Gianni Franciolini (1955)
    * Peccato di castità, regia di Gianni Franciolini (1956)
    * I giorni più belli, regia di Mario Mattoli (1956)
    * Malafemmena, regia di Armando Fizzarotti (1957)
    * Rascel marine, regia di Guido Leoni (1958)
    * Lui, lei e il nonno, regia di Anton Giulio Majano (1959)
    * I magliari, regia di Francesco Rosi (1959)
    * Juke-box, urli d'amore, regia di Mauro Morassi (1959)
    * I piaceri del sabato notte, regia di Daniele D'Anza (1960)
    * Il carabiniere a cavallo, regia di Carlo Lizzani (1961)
    * Il re di Poggioreale, regia di Duilio Coletti (1961)
    * I due nemici, regia di Guy Hamilton (1962)
    * Il segugio, regia di Bernard Roland (1962)
    * I due della legione straniera, regia di Lucio Fulci (1962)
    * Le quattro giornate di Napoli, regia di Nanni Loy (1962)
    * I cuori infranti, episodio La manina di Fatma, regia di Vittorio Caprioli (1963)
    * Il giorno più corto, non accreditato, regia di Sergio Corbucci (1963)
    * Ieri, oggi, domani, episodio Adelina, regia di Vittorio De Sica (1963)
    * Ercole, Sansone e Maciste, con il nome Aldo Giuffre, regia di Pietro Francisci (1963)
    * Totò contro il pirata nero, regia di Fernando Cerchio (1964)
    * I marziani hanno dodici mani, regia di Castellano e Pipolo (1964)
    * Due mafiosi nel Far West, regia di Giorgio Simonelli (1964)
    * L'idea fissa, episodio L'ultima carta, regia di Gianni Puccini (1964)
    * Letti sbagliati, episodio Il complicato, regia di Steno (1965)
    * Gli amanti latini, episodio Il telefono consolatore, regia di Mario Costa (1965)
    * Made in Italy, episodio Usi e costumi, regia di Nanni Loy (1965)
    * Spiaggia libera, regia di Marino Girolami (1965)
    * La fabbrica dei soldi, regia di Jean-Claude Roy, Juan Estelrich e Riccardo Pazzaglia (1965)
    * Il buono, il brutto, il cattivo, regia di Sergio Leone (1966)
    * I diamanti che nessuno voleva rubare, regia di Gino Mangini (1967)
    * Questi fantasmi, regia di Renato Castellani (1967)
    * La più bella coppia del mondo, regia di Camillo Mastrocinque (1968)
    * Certo, certissimo... anzi probabile, regia di Marcello Fondato (1969)
    * Scacco alla regina, regia di Pasquale Festa Campanile (1969)
    * Con quale amore con quanto amore, regia di Pasquale Festa Campanile (1970)
    * Cerca di capirmi, regia di Mariano Laurenti (1970)
    * Quando le donne avevano la coda, regia di Pasquale Festa Campanile (1970)
    * Quando gli uomini armarono la clava e... con le donne fecero din don, regia di Bruno Corbucci (1971)
    * La strana legge del dott. Menga, regia di Fernando Merino (1971)
    * Ettore lo fusto, regia di Enzo G. Castellari (1972)
    * La violenza: quinto potere, regia di Florestano Vancini (1972)
    * Furto di sera bel colpo si spera, regia di Mariano Laurenti (1973)
    * Gli eroi, regia di Duccio Tessari (1973)
    * Il tuo piacere è il mio, regia di Claudio Racca (1973)
    * Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia, regia di Luca Davan (1973)
    * Pasqualino Cammarata... capitano di fregata, regia di Mario Amendola (1974)
    * Il testimone deve tacere, regia di Giuseppe Rosati (1974)
    * Sesso in testa, regia di Sergio Ammirata (1974)
    * Prostituzione, regia di Rino Di Silvestro (1974)
    * Colpo in canna, regia di Fernando Di Leo (1974)
    * Gente di rispetto, regia di Luigi Zampa (1975)
    * Chi dice donna, dice donna, episodio La signorina X, regia di Tonino Cervi (1976)
    * L'adolescente, regia di Alfonso Brescia (1976)
    * La prima notte di nozze, regia di Corrado Prisco (1976)
    * Oh, Serafina!, regia di Alberto Lattuada (1976)
    * Tre sotto il lenzuolo, regia di Michele Massimo Tarantini (1979)
    * Ciao marziano, regia di Pier Francesco Pingitore (1980)
    * Zappatore, regia di Alfonso Brescia (1980)
    * Carcerato, regia di Alfonso Brescia (1981)
    * Per favore occupati di Amelia, regia di Flavio Mogherini (1982)
    * Mi manda Picone, regia di Nanni Loy (1984)
    * L'ultima scena, regia di Nino Russo (1988)
    * Mortacci, regia di Sergio Citti (1989)
    * Scugnizzi, regia di Nanni Loy (1989)
    * La repubblica di San Gennaro, regia di Massimo Costa (2003)

Ieri, Oggi, Domani (1963)
Ieri, Oggi, Domani (1963)
Repubblica di S.Gennaro (2002)
Repubblica di S.Gennaro (2002)
Sesso in testa (1974)
Sesso in testa (1974)
Turco napoletano (1953)
Turco napoletano (1953)
Ultima cena (1988)
Ultima cena (1988)
Mortacci (1989)
Mortacci (1989)
Pasqualino Cammarata Capitano di fregata (1975)
Pasqualino Cammarata Capitano di fregata (1975)

Televisione

   * Suherio (2004) Film TV
    * Il morso del serpente (1999) Film TV
    * Aeroporto internazionale (1 episodio, 1985)
    * Quel negozio di Piazza Navona (1969) Miniserie TV
    * Nero Wolfe(1 episodio, 1969)
    * Il mestiere di vincere (1968) Miniserie TV
    * L'idolo delle scene (1967) Film TV
    * Le avventure di Laura Storm (7 episodi, 1965-1966)
    * La sera del sabato (1966) Film TV
    * La figlia del capitano (1965) Serie TV
    * La potenza delle tenebre (1965) Film TV
    * La maschera e il volto (1965) Film TV
    * Antonello capobrigante calabrese (1964) Film TV
    * Scherzoso ma non troppo (1964) Film TV
    * Operazione Vega (1962) Film TV
    * Racconti dell'Italia di oggi - Una lapide in Via Mazzini (1962) Film TV
    * La trincea (1961) Film TV
    * Racconti dell'Italia di ieri - Terno secco (1961) Film TV
    * Tenente Sheridan (2 episodi, 1959-1960)